Amore Carne di Pippo Delbono sarà presentato alla 49ma edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro all’interno dell’Evento Speciale "Fuori norma. La via sperimentale del cinema italiano (2000-2012)" curato da Adriano Aprà il 26 giugno al Cinema Teatro Sperimentale e uscirà in sala il 27 giugno distribuito dalla Tucker Film (e in contemporanea in Francia).
Il film di Pippo Delbono girato con il telefonino e un piccola camera, è un viaggio fatto di momenti unici, incontri ordinari o straordinari, da una camera d’albergo a Parigi a un’altra a Budapest, attraverso testimoni famosi, altri no, che dicono o danzano la loro visione dell’universo.
Amore Carne film intimo che abdica la 'distanza e avvicina la realtà per essere nelle cose è un viaggio in soggettiva dentro e fuori di sé, passando per l’addio a Pina Bausch, incontrando Tilda Swinton e Marisa Berenson, accompagnato da Marie-Agnès Gillot étoile all'Opéra di Parigi e i suoi inseparabili Bobò e gli straordinari musicisti Alexander Balanescu e Laurie Anderson.
Da poco visto a Cannes, protagonista del film francese che ha chiuso la Quinzaine Henri di Yolande Moreau, in cui lui è Henri e nel film di Valeria Bruni Tedeschi, Un château en Italie, con una partecipazione straordinaria, Pippo Delbono sta ultimando il montaggio di un nuovo film Il sangue, che racconta l’incontro con l’ex brigatista Giovanni Senzani, ed ha appena debuttato a fine maggio con Orchidee, l’attesissima sua nuova creazione teatrale, che sarà in autunno allo Strehler di Milano, all’Argentina di Roma e poi a Parigi. Ma è il 27 giugno la sfida più grande: portare in sala il suo film girato con un telefonino Amore Carne in contemporanea in Italia e Francia.
Eppure, un filo conduttore lega tutte queste sue ultime esperienze artistiche: sua madre. Con lei Pippo dialoga in cucina in Amore Carne, ed è al suo capezzale in Il sangue. Di lei si parla nella performance Mia madre e gli altri, che debutta in Francia a novembre a Bayonne, e che a febbraio diventerà anche un libro omonimo edito da ActSud. Pubblicamente non voleva che fosse troppo esplicito il suo essere omosessuale, sieropositivo e buddista. Aveva paura che sua madre ne soffrisse. Convinto che delle tre cose la più dolorosa fosse scoprire che non era cattolico… Poi l’estate scorsa lei se n’è andata. E Pippo ora racconta di sé tutto, senza più timori e indugi, spietato con se stesso e con il mondo, ma sempre, sempre, prendendosi in giro con grande autoironia…